Autocoscienza e rappresentazione dei popoli nell'antichità. Contributi dell'Istituto di storia antica
Marta Sordi (a cura di)Il motivo della autocoscienzaècolto nell'intuizione degli storici,da Tucidide a Strabone, da Tacito a Floro, e nella consapevolezza maturata all'interno di gruppi religiosi (i Giudei Ellenisti, i Cristiani),· viene sviluppato con ricchezza di articolazioni nell'analisi della coscienza di popolo che gli Etruschi ebbero nella loro storia; nella definizione che i Romani dettero disédi"gens togata",con la implicazione che questo richiamo all'abito della pace e del diritto ha nella valutazione della loro più profonda identità; nella esasperazione della differenza fra Greci e barbari, colta nella polemica di Strabone contro Eforo sull'esistenza dei"migades";nella coscienza di un'appartenenza nazionale che i Macedoni conservano nell'Egitto del dopo Alessandro; nell'affermazione o nella rinuncia all'autonomia di una città ellenistica; nella immagine che i Galli danno disénei Panegirici Latini del tardo impero. Alla rappresentazione di altri popoli che amici e avversari recepivano e diffondevano, in chiave apologetica o polemica, sono dedicati gli articoli sulla valenzapropagandistica dell'emblema del lupo e del cane che caratterizzaalcune popolazioni dell'Italia e della Sicilia, sulla presentazione dei Getuli in Sallustio e nel«Bellum Africanum»,sull'identità greca dei Saguntini, sulla caratterizzazione degli Spagnoli nel corso della letteratura latina.